Nel Kundalini Yoga si fa molto uso della voce attraverso la vibrazione dei mantra.
La voce rappresenta una modalità di comunicazione dei nostri pensieri e del nostro sentire. La gola, dove risiede il quinto chakra, è il luogo di passaggio delle idee, dalla testa al cuore e viceversa. Inoltre il quinto chakra è collegato al terzo, collocato nel punto dell’ombelico, il che significa che la direzione data dalla parola permette all’azione di prendere forma, ma anche che la forza di determinazione nell’azione permette una comunicazione chiara e diretta. La voce, la gola, il quinto chakra, rappresentano la tua identità creativa, che ha lo scopo di farti esprimere, poiché ogni attività creativa presuppone lo spiegare a te stessa e agli altri le tue intuizioni e intenzioni.
I mantra attivano e sviluppano le capacità del sentire interiore e dell’ascolto esterno. L’uso di questi particolari suoni stimola il palato in determinati punti meridiani in grado di influenzare specifiche aree del cervello.
Man significa ‘mente’, Trang significa ‘onda’ o ‘proiezione’, quindi possiamo interpretare la parola mantra come “proiezione creativa della mente attraverso il suono”.
Quando vibriamo un mantra, scegliamo di invocare il potere positivo contenuto in quelle particolari sillabe. Che sia per la prosperità, per la pace mentale, per espandere l’intuizione o per uno qualsiasi dei molti benefici possibili grazie ai mantra, semplicemente vibrandoli compiamo un’azione che avrà un effetto.
I mantra utilizzati nella tradizione del Kundalini Yoga hanno origine nella Shabad Guru. Shabad significa ‘suono’, Guru significa ‘insegnante’ o ‘conoscenza che ti trasforma’. La Shabad Guru è interpretabile come “un suono speciale che è per noi come un insegnante, che ci invita e ci sostiene a rimuovere le barriere interne causate dai bisogni dell’ego disfunzionale”. Come si arriva a questa interpretazione?
La parola Shabad è composta dai lessemi sha- e -bad, dove sha- indica l’espressione dell’ego, gli attaccamenti con cui ci identifichiamo, e -bad esprime il senso di tagliare fuori o sradicare. Il significato fondamentale di sha-bad è dunque di “ciò che sradica l’ego”. Non è solo un suono di saggezza o una canzone di verità, ma proprio un suono-significato che recide l’ego, che perciò svela la tua vera identità (Sat Nam) a partire dalla tua connessione interiore con la divinità.
La seconda parola nella frase Shabad Guru è composta dai lessemi gu-, che indica ‘oscurità’ o ‘ignoranza’, e -ru, che indica ‘luce’ e ‘conoscenza’. Un guru, quindi, è “ciò o colui/colei che fornisce una tecnica che trasforma l’oscurità in luce, l’ignoranza in conoscenza”. Un guru è una conoscenza attiva, non la conoscenza intellettuale che semplicemente classifica o analizza. Il guru ti cambia, sviluppa la tua capacità di vedere al di là del visibile.
I mantra quindi sono efficaci e creano gradualmente cambiamenti perché istruiscono la tua coscienza ad allinearsi alla tua l’anima.
Mentre vibri, l’universo vibra con te.
La recitazione porta l’informe in forma; il vero Guru è la Parola. – Yogi Bhajan
Tu hai un mantra preferito?
Il mio è il Mul Mantra, detto anche il mantra della radice. Esso invita a sperimentare la profondità e la coscienza dell’anima unita al Tutto e così uscire dalle frustrazioni e dai dolori della vita per costruire il proprio cammino con attenzione, amore e fiducia.
ek ong kaar, sat naam,
1’(uno) esteso creatore, verità è il suo nome
kartaa purakh, nirbho, nirvair, akaal moorat,
colui che tutto crea, senza paura, senza nemici, immagine dell’Infinito
ajoonee, saibhang, gurprasaad
mai nato, auto-illuminatosi, completo nel sé, per grazia del guru
jap
medita
aad such, jugad such, haibhee such Naanak hosee bhee such
vero adesso, vera per tutto il tempo, oh Nanak, l’uno sarà sempre vero
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