Il club delle 5 o come migliorare la qualità della vita
Recentemente sono incappata nella lettura di un articolo che inizia così:
Dopo anni passati a dormire fino a tardi, ho iniziato a svegliarmi alle 5:00 e la mia giornata è cambiata in modo sconvolgente. In meglio. – Susie Moore
Mi sono incuriosita, perché io da anni mi alzo tra le 4:30 e le 5:20 (dipende dalle stagioni) per praticare yoga e ho scoperto che esiste un libro intitolato Il club delle 5 di Robin Sharma. Mi è sembrato interessante.
Alzarsi all’alba è un perfetto allenamento di autocontrollo (…) aumentare l’autocontrollo in un’area della tua vita aumenta l’autocontrollo in tutte le aree della tua vita. – Robin Sharma
L’autrice dell’articolo afferma inoltre che in sole due settimane di adesione al nuovo ritmo giornaliero, ha scoperto che stava dormendo abbastanza, lavorando in maniera più produttiva che mai e prendendo abitudini più sane durante il giorno. E posso confermare che è esattamente così: se si supera lo scoglio mentale e abitudinario che alzarsi presto è un’alzataccia, si scoprono e si ottengono risultati sorprendenti in termini di vitalità, concentrazione e senso del benessere. (NB. Leggendo l’articolo da un punto di vista yogico, non posso dire che farsi un caffè a stomaco vuoto alle 5:05 del mattino sia proprio il massimo per il benessere del sistema nervoso e dei succhi gastrici, come anche “limitarsi” a due bicchieri di vino a sera.)
Susie continua: “ora guardo le mie cose da fare e mi sento rilassata perché, ehi, sono sveglia alle 5 del mattino ogni mattina – c’è un sacco di tempo! Credere di poter fare qualcosa di difficile, come obbedire a una sveglia che suona quando fuori è buio pesto e freddo, mi sta rendendo la vita più facile (così tante ore al giorno)!”.
Continuando a leggere, mi è sembrato che il fine ultimo di queste persone sia fare più cose: “mi sono ritrovata ad aggiungere cose alla mia lista di cose da fare che non dovevano essere fatte prima di alcune settimane”, calcolando i ritmi di lavoro e di riposo con una proporzione di 60’ ininterrotti di lavoro/10’ di riposo. Ottimo consiglio, in un recente articolo ho scritto come sia importante pianificare obiettivi, tempi di realizzazione degli stessi e tempi di riposo. Sempre nel libro, la mattina è consigliata la “formula 20/20/20, ossia 20’ di movimento, 20’ di riflessione e 20’ per la crescita personale, impostando degli obiettivi, riesaminando i miei obiettivi a lungo termine e leggendo alcune pagine di un libro di sviluppo personale”.
Produttività o ricerca spirituale?
A me è venuta l’ansia. Tutto un fare qualcosa in vista di una produttività aumentata. È vero che almeno si evitano PC e social, ma si ragiona sempre in modo organizzativo e di programmazione, come se la vita fosse un lavoro. Anche chi pratica yoga cerca chiarezza ed efficienza mentale, e fa degli esercizi fisici, ma c’è anche un aspetto devozionale importante, per stare con sé stessi, per creare una relazione con il divino.
La pratica yogica personale è definita sādhanā, cioè disciplina spirituale, ovvero l’insieme di tutte quelle pratiche che vengono eseguite con regolarità e concentrazione con lo scopo di realizzare la propria natura divina. Tuttavia determinate pratiche possono essere intraprese con lo scopo di raggiungere obiettivi minori ben precisi, come lo sviluppo di qualità che si ritengono importanti per la propria crescita spirituale, oppure lo sconfiggere una o più tendenze interiori (p. es. la rabbia, l’auto-svalutazione ecc.) che ostacolano la stessa.
La sadhana è auto-arricchimento. Non è qualcosa che viene fatto per compiacere qualcuno o per ottenere qualcosa di materiale. Sadhana è un processo personale in cui crei il meglio per te stesso (….), sviluppi il potere della mente intuitiva e della mente neutra, ripulisci il tuo subconscio e il tuo inconscio in modo da affrontare la giornata con forza e successo. – Yogi Bhajan
È consigliato svolgere la pratica nelle cosiddette ore dell’ambrosia, 2 ore e mezza prima del sorgere del sole, in un momento in cui ancora la maggior parte della vita intorno a noi dorme, l’aria è fresca, il silenzio regna e, secondo la medicina cinese, le attività dei polmoni prima e del colon poi sono al massimo delle loro funzioni. Ma se non è possibile farla la mattina presto, la si può fare in un momento per noi opportuno.
Se non puoi fare il meglio, fai il meglio di quello che puoi fare. Se non puoi fare la sadhana per 2 ore e mezzo, falla per un’ora; se non puoi farla per un’ora, falla per trentuno minuti o per undici minuti. Ma per l’amor di Dio, fai qualcosa! – Yogi Bhajan
E anche quegli 11 minuti di completo assorbimento in te e per te stessa saranno di grande nutrimento per la tua anima e la tua energia. La mente sarà rilassata, non già impegnata in liste di cose da fare, ma pienamente connessa alla tua vastità, virtù e opportunità di evoluzione interiore. Questo ti sosterrà per tutta la giornata e oltre!
Nella tradizione del Kundalini Yoga, la sadhana di gruppo è scandita da momenti ben precisi che puoi leggere qui. Spero con tutto il cuore di poter tornare presto in sala e praticare insieme in presenza!
Se vuoi fare esperienza della pratica del mattino, scrivimi e prenota la lettura numerologica della tua data di nascita. In base a quella ti consiglierò la tua sadhana personale.
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