Per comprendere lo Yin Yoga è importante conoscere i concetti di yin e yang, due forze opposte e complementari, presenti in natura e perciò nel nostro corpo e nella nostra mente.
Lo yin, l’energia femminile, riguarda ciò che è lento, morbido, passivo e freddo ed è associato all’acqua, alla terra, alla luna e alla notte, mentre lo yang è l’energia maschile e riguarda ciò che è veloce, duro, attivo e caldo ed è associato al fuoco, al sole e al giorno.
Nello yoga è possibile vedere questa differenza nella pratica degli asana. Alcune posizioni infatti sono passive e attivano gli aspetti yin, altre sono più dinamiche e attivano gli aspetti yang.
La filosofia di questo modo di praticare prevede che lo yoga si modelli sul corpo che lo accoglie, adattandosi alle peculiarità e ai limiti di ognuno, senza caricare attivamente la muscolatura.
Le posizioni stimolano i meridiani della medicina cinese, secondo la quale è nel tessuto connettivo che risiedono i punti di incrocio dei canali che trasportano l’energia vitale (prana o qi).
Il tessuto connettivo provvede al collegamento, al sostegno e nutrimento dei tessuti di altri organi, deriva dal tessuto connettivo embrionale ed è stato definito il più esteso organo di senso e ha enorme importanza per la salute psicofisica.
Il qi si rigenera grazie a un’adeguata attività fisica, alla meditazione e al rilassamento.
In questo senso lo Yin Yoga può essere un ottimo strumento: quando si assumono le varie posizioni per un certo periodo di tempo si da al qi il tempo di circolare correttamente.
Lo Yin Yoga è una pratica dolce e profonda che può essere paragonata a un trattamento di agopuntura.
Le posizioni passive mantenute a lungo ricaricano l’energia del corpo e purificano i meridiani, sono un valido aiuto in caso di mal di testa, dolori alla schiena, al collo e alle anche, attacchi d’ansia, iperattività mentale, difficoltà digestive, insonnia, sudorazioni notturne.
La maggior parte delle posizioni si effettua a terra o da seduti.
Per i principianti gli asana possono essere tenuti da 45 secondi a due minuti, mentre i praticanti più avanzati possono rimanere in un asana fino a cinque minuti.
Durante la pratica dello Yin Yoga si cerca di mantenere l’attenzione all’interno del corpo e uno stato meditativo. L’insegnante può scegliere di guidare gli studenti in uno stato meditativo ancora più profondo utilizzando quelli che vengono chiamati “Dharma talks”: piccoli monologhi ispiranti.
A differenza dello stretching, che si esegue a muscoli caldi, lo Yin Yoga si pratica a muscoli freddi per raggiungere le parti più profonde del tessuto connettivo.